Le selezioni Doyouwine sono la risposta a chi teme la deriva enostrippata

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Capitare in un sito che vende vino può essere l’esperienza straniante del giorno. Quando non conosci prodotti, produttori, ambiente, annate, l’enoteca, fisica o virtuale che sia, diventa un luogo ameno. Ma qui noi vendiamo godimento quindi da qualche parte bisogna cominciare e il modo migliore è la sezione “Selezioni Doyouwine“, cioè vini scelti e assortiti con criterio, differenziati per prezzo (da 40 euro a più infinito) e numero (da 3 bottiglie di Barolo a 12 miste). Dimentichiamo per un attimo denominazioni, etichette, nomi (ig)noti ecc. La prima cosa da fare è ascoltare e capire i propri gusti per poi elaborarli. Traduco: quasi geneticamente tendiamo a privilegiare sensazioni morbide, vellutate, dolci. Poi col tempo scopriamo amaro, acido, percezioni più dure e magari più intriganti. Chiamiamola educazione/evoluzione del gusto.

Il primo step sarebbe imparare a riconoscere le sensazioni. Perché un certo Prosecco spopola nel mondo? Prodotto in grandissimi numeri, un vino mosso, profumatino e dolcino “acchiappa” al primo appuntamento. Se poi sei abituato a bere Coca Cola, tombola. Io piuttosto berrei acqua ma comprendo chi trova certi vini godibili e buoni. All’estremo opposto della scala di valori, ad esempio, c’è il prosecco di tradizione, rifermentato in bottiglia e senza sboccatura, torbido, secco ed essenziale. Quasi dissetante. Io lo adoro ma capisco che al primo approccio possa spiazzare. Potremmo fare un discorso analogo per il Lambrusco come per una Barbera o un Barolo. Idee del mondo diverse, stili diversi, zone di produzione diverse, mercati diversi.

Quindi, caro lettore spiazzato ma sempre un po’ meno, io direi di iniziare da 12 bottiglie di vino rosso assortite, per prendere confidenza con Dolcetto e Barbera dal prezzo ragionevole. Poi magari ci metti accanto un Barbaresco, oppure uno spumante dell’Alta Langa; se poi uno vuole iniettarsi in vena un Americano, possiamo capirlo. E poi assaggi, discuti, bevi, dici cosa ti piace, torni in enoteca, calibri il tiro e te la spassi. Tu sei felice, noi siamo felici e il Pil buon’anima pure.

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