Limpido 2002. Le ragioni di una scelta

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Giuro che questa non è una provocazione ma un investimento in fiducia e conoscenza. Seguitemi. L’annata 2002 nelle Langhe è stata disastrosa. La peggiore degli ultimi 30 anni, probabilmente. Tanta grandine e una buona dose di disperazione. Monfortino 2002 è stata la scelta estrema di Roberto Conterno che, col suo Barolo Riserva nell’anno orribile, ha sfidato tutti. Vincendo.

Questa qui è invece una nostra piccola sfida. Pescare nel mazzo un vino mai commercializzato in Italia. Solo 1.500 bottiglie dai 2 ha di Ravera, non tutti a nebbiolo, che Pete e Romy (i Cascina Ebreo) hanno prodotto nel 2002. Sfiduciati anche loro, come tutti. Meno legno del Torbido, più paura che una struttura esile compromettesse il vino.
Ieri a pranzo a Novello ho chiesto di assaggiare il Limpido 2002 e sono rimasto stordito. I fiori del nebbiolo, tannino maschio ma integrato, felpato per gli standard. Acidità, come al solito, rampante. Una bottiglia che ci ha lasciati di stucco, me che non la conoscevo per primo. Di qui la volontà di prendere in mano le pochissimissimissime bottiglie rimaste.

Per fugare ogni dubbio ulteriore, ho estorto agli Ebreo un’ulteriore bottiglia per assaggiarla in campo neutro. Ho convocato uno dopo l’altro i rappresentanti del mio panel di riferimento, barolisti e barbareschisti molto seri. Sono rimasti meravigliati anche loro. Il tale che alcuni chiamano Citrico, per dire, lo avrebbe collocato nel 2008. Lo stesso per gli altri. Un 2002 che sa di vino giovane è fresco è musica vera. Dopo prove e controprove mi son detto: “E’ fatta!”. Le etichette sono in stampa, quella in foto è solo una prova NON corrispondente all’etichetta reale. Che rimarrà segreta fino alla consegna. 108 euro per una esclusiva planetaria. Vedete voi.

[Immagine: Pietro Caputo]

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