L’ottimo Camporenzo 2011 di Monte Dall’Ora e una premessa sulle fiere del vino

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Ci sono sempre più fiere del vino, spesso centrate su piccoli produttori naturali o artigianali, e il bello è che sembrano avere tutte molto successo. Di pubblico certamente, di vendite non saprei, visto che in molti casi non si può comprare.

Certo è che il tam tam social può aiutare parecchio certi produttori, ed è comprensibile che molti operatori avvezzi alla promozione mainstream non se ne rendano conto. Nessuno ha ragione o torto, semplicemente cambiano le strategie e ogni produttore è invitato a scegliere in proprio dove andare e perché.

Io ad esempio ho amici molto affidabili che riescono a girare più di me e mi fido molto, anzi moltissimo dei loro consigli. Spesso li seguo pure e molto spesso mi risparmiano tempo con ottime trovate. Ben più originali e centrate di certi esperti come *****, oppure ******, oppure *******.

I tempi cambiano, le fonti si moltiplicano, la selezione a valle è un lavoro sempre più specializzato e ci dispiace per chi non capisce cosa stia succedendo. Tutto questo pippozzo per dire che sto saltando tante fiere che pur mi sarebbero utili perché ho capito che a volte ci raccapezzo poco, in piedi tra le persone. E poi ci ho impiegato quasi un’ora e mezza per trovare Il descrittore del delizioso Valpolicella Classico Superiore 2011 Camporenzo di Monte Dall’Ora: distillato di prugne di Gianni Capovilla. Queste le mie note di degustazione, ne vado parecchio orgoglioso.

Rubino preciso fino all’unghia. Tanta frutta fresca, odore primario, distillato di prugne di Gianni Capovilla poi buccia di uva, vinoso, viola mammola potente: il naso è molto goloso e chiude con pepe bianco e grafite molto gentili, sullo sfondo. Il bicchiere vuoto profuma di polvere di cacao, gnam gnam! In bocca questo vino ha una bellezza particolare: è soffice, immediato e perfettamente risolto da un tannico leggerissimo. Questo vino ha una armonia interna speciale e coinvolgente.

Dall’assaggio in azienda ricordo una tenuta nel bicchiere sostenura anche dopo l’assaggio di Amarone e Recioto aziendali. Fonti affidabili considerano questo vino anche più significativo del trebicchierato 2010. Davvero nieeeeente male.

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