Un vino su cui mi sono confrontato con chiunque: Fontana dei Boschi 2010, Vittorio Graziano

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Un vino su cui mi sono confrontato con praticamente chiunque. A Francesco Annibali sul Cucchiaio il Fontana dei Boschi 2010 è piaciuto da pazzi e sono molto felice perché gliel’ho suggerito ben sapendo quanto il Lambrusco di Vittorio Graziano possa dividere. Mi ritrovo molto nel suo racconto, specialmente nei descrittori.

“Profumo viscerale, rustico, eccezionalmente complesso per la tipologia, di inchiostro, cuoio, chiodi di garofano, su un fondo di frutta nera e balsami. (…) Un grande frizzante, ma solo per chi non ama il fotoritocco. Gli altri, presumibilmente, sentenzieranno brett. Cosa peraltro vera, ma è solo la cornice.”

In realtà mi ritrovo praticamente su tutto l’articolo, dall’inizio alla fine, quindi non posso che consigliare di leggerlo tutto. E mi permetto di citare anche l’attacco, perché lo trovo molto sensato.

Sarebbe bello mettersi d’accordo e denominare la fermentazione spontanea in bottiglia – ultracentenaria pratica contadina emiliana per nulla tutelata, alla quale si sta interessando anche uno champagnista di prim’ordine come Anselme Selosse – ‘fermentazione naϊf’. Visto che c’è una invisibile vena sotterranea che unisce il mondo dei migliori frizzanti di Modena e Reggio a quello raffigurato dai pittori privi di accademia.

A pensarci un attimo, e giusto per fare l’esempio più lampante: i colori e gli umori messi su tela da Antonio Ligabue, che infatti era di queste parti, non sono poi troppo differenti da quelli espressi da un grande Lambrusco. Il quale piacevole e gastronomico lo è sovente, ma grande molto, molto raramente.

 

17/20 sull Guida dell’Espresso 2013, Vino Slow su Slow Wine 2012, per me un Lambro molto serio e l’ho preso con convinzione. Astenersi mammolette delicate e facilmente influenzabili ;-).

[Foto: Francesco Annibali per Cucchiaio.it]
VINO: Emilia Lambrusco FONTANA DEI BOSCHI 2010, VITTORIO GRAZIANO

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