Il Quotidiano di Andrea Marcesini, antico eppur contemporaneo (e il fiuto di Michele Malavasi)

Questo vino è nel catalogo Velier con uno di quei nomi che ultimamente vanno per la maggiore e indicano vini non pretenziosi da tutti i giorni, spesso provenienti da chi adotta o dice di adottare pratiche agronomiche ed enologiche non del tutto convenzionali, poco invasive, di sorveglianza più che concia. 

Trascuriamo tutte le riflessioni possibili sul tema per arrivare al dunque, cioè al Quotidiano Bianco di La Felce che ho scoperto grazie all'amico Michele Malavasi da Novi di Modena, instancabile cercatore di cose buone prevalentemente fuori dalle zone del vino più note nonché comunicatore anarco-barocco che usa immagini ad effetto ma va dritto al punto e coinvolge con slancio nelle sue descrizioni.

Anche qui trascuriamo tutte le riflessioni possibili su chi imita Joyce e finisce per sembrare Luca Maroni.

Questo Quotidiano è proprio quotidiano, agricolo, verace da bicchierozzi pieni.

Paglierino bello carico. 
Naso che fa pensare subito a una fermentazione spontanea ben fatta, è cerealicolo e rilassato, piacevolissimo su toni di malto, dolcezza da fiori di zagara, torta Paradiso e anche distillato di arance. Molto accattivante, ricorda per certi versi i tratti Falerio di Aurora, ne conserva la rustica spontaneità e le analogie continuano anche in bocca dove il sorso è squisito, confortante, facile e docile.

Immediatamente piacevole, di corpo medio-leggero e dalla gradevolissima dolcezza fruttata che ritorna. Vino non centrato sull'acidità ma sull'affabilità, intrigante da annusare per sgranarne profumi non complessi ma puntuali da cascina di campagna in mezzo a un campo di grano.

Bottiglie da bere, da avere a portata di mano, non da tenere. Un vino antico eppur molto contemporaneo.

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