Tornano i grandi rossi da lungo invecchiamento con un campione: Taurasi Riserva 2006, Perillo

Autunno alle porte, tempo di tornare con l'attenzione ben desta sui grandi vini rossi italiani da lungo invecchiamento

Il nome è poco noto al grande pubblico ma questa bottiglia in particolare ha mandato in visibilio gli esperti di settoreTaurasi Riserva 2006 Perillo.

Siamo in Campania, dove nasce un vino rosso italiano dal potenziale devastante: il Taurasi,100% uve aglianico. Ne è passato di tempo da quella seconda metà dell'Ottocento in cui iniziarono a girare le prime etichette di Taurasi firmate Mastroberardino, famiglia che per prima puntò su un vino presto entrato nel ristretto rango dei più grandi rossi di sempre nati in Italia.

In listino da mesi, il Taurasi Riserva 2006 è uscito solo ora nonostante fosse annunciato con aspettative altissime. Del tipo:

"Ampio ventaglio di rimandi aromatici, carne cruda, frutti di bosco, terra e radici; in bocca ha l'energia dei rossi più tenaci, splendida articolazione e stratificazione di sapori, disinvolta naturalezza nel finale. 18,5/20 Vino dell'Eccellenza" (I vini d'Italia 2015, L'Espresso)

E ancora: 

"Sono veri e propri tesori ancora in attesa di essere scoperti a pieno quelli custoditi da Michele Perillo nella sua cantina - garage a Castelfranci. Michele preferisce di gran lunga a banchetti e degustazioni le sue vecchie e acclivi piante a raggiera dietro casa, presidio del clone di aglianico coda di cavallo, a 500 metri di altitudine su argilla chiara e sabbie marine. Ma la migliore comunicazione, in ultima analisi, restano i suoiTaurasi contadini nel senso più bello del termine, maturati in barrique solo in parte nuova e rovere di Slavonia, da dimenticare in cantina senza alcun timore. I lunghi affinamenti in bottiglia sono una delle chiavi per comprenderli e apprezzarli in pieno.” (Guida Vini d’Italia Gambero Rosso 2014)


Segnatevi questa sentenza:

"Uno dei più grandi Taurasi della storia contemporanea". (anonimo)

Un vino del genere in Francia costerebbe il doppio o il triplo, senza considerare l'uscita in commercio 9 anni dopo la vendemmia. Approfittatene prima che sia troppo tardi!

 

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