Rosa o Rosso? Comunque una grandissima esperienza: Cerasuolo d'Abruzzo Superiore 2014, Praesidium

Fosse un vino pensato da Massimo Bottura, lo chef italiano più famoso al mondo, si sarebbe chiamato: "storia di un mosto che non sapeva se diventare rosa o rosso". 

Ricetta. Prendi un'uva selvaggia, possente, arcigna: magari un montepulciano in purezza della valle Peligna, in Abruzzo, a 400 m sul livello del mare. Lavorala in maniera tale da preservarne il carattere: macerazione sulle bucce di due giorni, nessun inoculo di lieviti e una serie di elementi che sembrano richiamare una vinificazione poco interventista.

Siamo a Prezza, la cantina si chiama Praesidium e il Cerasuolo d'Abruzzo Superiore 2014 è una delle più fulgide espressioni che la tipologia "rosato con i super-poteri" possa incarnare. Siamo in quell'Abruzzo che non ha nulla a che vedere con le tinte tenui e tiepide dei laghi del nord Italia d'estate, affollati di turisti che bevono Chiaretto godendosi il panorama.

Da casa Pasquale escono sostanzialmente due vini: un Montepulciano Riserva e questo Cerasuolo d'Abruzzo. Se il Montepulciano è spesso arcigno, umorale e non immediatamente disponibile, è sul Cerasuolo che Praesidium offre nitido il carattere più quotidiano e trasversale del montepulciano. Non si presenta mai con un naso da educanda ma ha carattere da vendere ed è uno degli esempi più rigorosi di una tipologia che - dal Cerasuolo di Valentini al Tauma di Pettinella - noi adoriamo.

Da provare assolutamente!

 

"Colore rubino vivido, profumi di amarena, caldi ma vitali; sorso denso e insieme sciolto, più salino che acido, vibrante sottofondo minerale, ritorni di ciliegia, finale alcolico. 17/20" (I vini d'Italia 2016, L'Espresso)

14% di calore ben distribuito. Con l'autunno che avanza è una scelta decisamente azzeccata.

 

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