Marsala Vergine Riserva 1988, De Bartoli. Bottiglia semplicemente sensazionale, qualcosa di memorabile. Immortale

Tutti coloro che lo hanno assaggiato - tra presentazione fiorentina della Guida ai vini Espresso e Merano WineFestival - concordano impietosamente: "bottiglia strabiliante". Vino inedito, controverso, così tradizionale e moderno al tempo stesso, è il frutto del lavoro di sperimentazione instancabile portato avanti negli anni dal suo artefice.


"Nel 1988, Marco De Bartoli volle cimentarsi anche con questa tipologia di Marsala, da sempre e volutamente tenuta da parte, poiché l’unico vino a potersi fregiare dell’aggettivo “vergine” era secondo la sua personale visione il Vecchio Samperi, ottenuto senza alcuna aggiunta di alcol."



Oltre 27 anni in fusti di rovere e castagno di diversa grandezza per questo liquido sontuoso, vino da meditazione al pari dei grandissimi Cognac francesi.

19% di alcol e una resistenza al tempo pressoché inavvicinabile.

"Colore aranciato, sentori di arancia amara e mandorla sbucciata, sfumati da venature saline; gusto di grande complessità e persistenza aromatica, tra l'empireumatico (nocciola tostata), l'agrumato (pompelmo rosa), il salmastro e il torbato: un fuoriclasse. 19/20" (Vini d'Italia 2016, L'Espresso)

Mostruoso!



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[Foto: Sicilywine.com]