Piccolo ritratto di una vignaiola vista da qui: Elisa Mazzavillani e il Romagna Sangiovese di Marta Valpiani

La ragazza ha fatto tanti passi rispetto a qualche anno fa. Infiniti se pensiamo che quando molti di noi si appassionavano voracemente al vino lei era astemia: nel 2009, nemmeno dieci anni fa. Poi tanti accadimenti, la scoperta di una nuova vita e quel che ne consegue: viaggi, discussioni, confronti. Oggi, ad esempio, Elisa Mazzavillani (Marta è la mamma) è partita di mattina presto presto da Castrocaro Terme per un giro nelle Langhe, una giornata all'Università: Brezza a Barolo prima di pranzo, G.B. Burlotto a Verduno dopo pranzo.

In mezzo, una ultima piccola consegna di Romagna Sangiovese 2014 Marta Valpiani per noi, vino che fin dal primo assaggio a Montecatini Terme (alla presentazione di Slow Wine 2017) si è posizionato sul podio di una personalissima cerchia di etichette confortanti e godibili, approdi sicuri in una molteplicità di situazioni disimpegnate ma anche no. Opinione tra l'altro condivisa da tanta parte dell'arco costituzionale che osserva criticamente il vino italiano.

Valpiani

Ne scrisse così Paolo De Cristofaro su Tipicamente dopo un assaggio a Sangiovese Purosangue 2016.

"Per molti versi il vino della svolta nel breve ma intenso percorso umano e produttivo vissuto in questi ultimi anni da Elisa Mazzavillani, giovane vignaiola in quel di Castrocaro Terme. Unica etichetta realizzata nella difficile vendemmia (meno di 6.000 bottiglie da 10 ettari), il Marta Valpiani Rosso ’14 spiega ad alta voce che si possono fare, eccome, Sangiovese di Romagna così.

Iris, viola mammola, petali di rosa, le timbriche floreali dominano al naso senza stancare, ampliandosi con gli apporti balsamici e speziati, e preparando alla leggerezza quasi efebica del sorso, non sprovvista di contrappunti. Un vino “pensato” nel senso migliore del termine: manca un plus di complessità e spalla, forse, ma la delicatezza estrattiva è quella di un’interprete sensibile e consapevole, che saprà stupirci ancora insistendo su questa strada.

Ne hanno scritto in tanti e trovate tutto nella scheda ma il succo è sempre lo stesso: delicatezza estrattiva, sensibilità del tocco, contrappunti ed espressività. Le caratteristiche per cui abbiamo cercato e preso questa etichetta in entrambe le sue versioni, con tappo Nomacorc e pure a vite (la nostra preferita).

Prezzo ridicolo, romagnolo. Sangiovese di razza. Ultimo arrivo per questo 2014. E gli assaggi al recente Vinitaly non solo fanno ben sperare ma addirittura esaltare. Ne vedremo delle belle, con buonissima certezza.

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[La foto bella è di Stefano Caffarri su Cucchiaio.it]