Stiolorosso 2016 di Casalpriore: buonissimo (alert: occhio alla stappatura!)

Iniziamo dalla fine perché l'elemento qualitativo è centrale e non prescindibile: lo Stiolorosso di Gabriele Ronzoni (Casalpriore) nella sua ultima versione - millesimo 2016 unofficial - è semplicemente buonissimo. Un signor Lambrusco, una quadratura del cerchio artigianale gustativamente espressiva e squisita. Seguimmo con interesse la prima uscita nel 2015 con un assaggio realmente molto convincente ai Laghi di Campogalliano - patria del Lambrusco e della grandissima cucina emiliana di tradizione, osteria del cuore guidata da Paolo Reggiani - e questa seconda release, se possibile, addrizza ulteriormente il tiro con un timbro fruttato nitido e avvolgente. L'iniziale mini-riduzione svanisce ancor prima del secondo sniff-sniff.

Da uve lambrusco di Sorbara, lambrusco oliva e ancellotta, questo Lambrusco dell'Emilia rifermentato in bottiglia senza sboccatura è davvero ma davvero significativo e non sveliamo alcun segreto - o forse sì - dicendo che è strapiaciuto alle commissioni di assaggio di Slow Wine, sia regionale che centrale a Bra.

Stiolorosso

Da uve lambrusco di Sorbara, lambrusco oliva e ancellotta, questo Lambrusco dell'Emilia rifermentato in bottiglia senza sboccatura è davvero ma davvero significativo e non sveliamo alcun segreto - o forse sì - dicendo che è strapiaciuto alle commissioni di assaggio di Slow Wine, sia regionale che centrale a Bra.

Questo grande vino di Gabriele Ronzoni ha solo un problema, che non è certamente il prezzo (decisamente abbordabile): alla stappatura buscia, "spara", esce dalla bottiglia con una irruenza irrefrenabile quindi si rende necessaria una accortezza: stappare la bottiglia adeguatamente fredda - anche un pelo più del necessario - e sopra ad un lavandino con bicchiere a portata di mano.

A piccoli mali artigianali non estremi, estremi rimedi.

Grandissimo Gabriele!

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