Ca' dei Zago
"I clienti che da quarant’anni frequentavano l’azienda iniziavano a dire: “si è molto buono, ma mi sembra che manchi qualcosa”. Dopo qualche anno, assaggiando le annate vecchie, anche noi abbiamo capito cos’era quel qualcosa.
Già nel 2013 siamo ritornati a macerare la buccia, e i vini ottenuti nelle degustazioni alla cieca erano migliori degli altri ottenuti dalla sterile pressatura dell’uva intera.
L’annata 2016 è stata prodotta interamente lasciando il mosto a contatto con le bucce, per tre quatto a volte cinque giorni, senza muovere il cappello di vinaccia, cosi come aveva sempre fatto il nonno.
Abbiamo ricomperato un torchio di legno, a nostro avviso di impareggiabile delicatezza nell’estrazione del mosto dalla buccia.
Siamo convinti che nell’uva ci sia tutto il necessario per produrre il vino, lieviti e batteri e relativi nutrienti compresi, spetta a noi andarlo a cogliere senza rovinare nulla."
La quinta generazione degli Zago - i fratelli Christian e Marika Zanatta - ha ormai collocato la propria azienda ai vertici della denominazione. Caparbiamente allevate con letame naturale, calce, zolfo di miniera e propoli d'api, le vigne allignano solo su suoli d'eccellenza, tra i 250 e i 300 metri di altitudine. Le zone: San Pietro di Barbozza, a sud su pendii sabbioso-argillosi, a nord su roccia bianca (dolomia); Colbertaldo di Vidor su conglomerato calcareo; Saccol (parte in Cartizze) su roccia arenaria; San Floriano su roccia rossa.
Pulizia, contatto con le bucce quanto basta per avere tutta la materia che serve, una saggezza spaventosa. Christian Zanatta è un grandissimo!
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Colli Trevigiani igt 2021 MAGNUM
"I clienti che da quarant’anni frequentavano l’azienda iniziavano a dire: “si è molto buono, ma mi sembra che manchi qualcosa”. Dopo qualche anno, assaggiando le annate vecchie, anche noi abbiamo capito cos’era quel qualcosa.
Già nel 2013 siamo ritornati a macerare la buccia, e i vini ottenuti nelle degustazioni alla cieca erano migliori degli altri ottenuti dalla sterile pressatura dell’uva intera.
L’annata 2016 è stata prodotta interamente lasciando il mosto a contatto con le bucce, per tre quatto a volte cinque giorni, senza muovere il cappello di vinaccia, cosi come aveva sempre fatto il nonno.
Abbiamo ricomperato un torchio di legno, a nostro avviso di impareggiabile delicatezza nell’estrazione del mosto dalla buccia.
Siamo convinti che nell’uva ci sia tutto il necessario per produrre il vino, lieviti e batteri e relativi nutrienti compresi, spetta a noi andarlo a cogliere senza rovinare nulla."
La quinta generazione degli Zago - i fratelli Christian e Marika Zanatta - ha ormai collocato la propria azienda ai vertici della denominazione. Caparbiamente allevate con letame naturale, calce, zolfo di miniera e propoli d'api, le vigne allignano solo su suoli d'eccellenza, tra i 250 e i 300 metri di altitudine. Le zone: San Pietro di Barbozza, a sud su pendii sabbioso-argillosi, a nord su roccia bianca (dolomia); Colbertaldo di Vidor su conglomerato calcareo; Saccol (parte in Cartizze) su roccia arenaria; San Floriano su roccia rossa.
Pulizia, contatto con le bucce quanto basta per avere tutta la materia che serve, una saggezza spaventosa. Christian Zanatta è un grandissimo!
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