Con quella faccia un po' così, da pittore bohémien del Montparnasse di Parigi, Nicola Chiaromonte non è uno dei nomi sulla bocca di tutti quando si parla dei vini italiani maestosi. Sono arrivato a conoscerlo grazie all'amico Antonio Tomacelli e volendo tenere in enoteca un (almeno un) Primitivo pugliese siamo finiti a Gioia del Colle per una delle bottiglie più esplosive della denominazione.
Da una storica azienda (1826) di produttori di vino sfuso, è Nicola nel 1998 a prendere le redini dell'azienda con l'idea di imbottigliare qualcosa di importante. Mette da parte la sua passione di allevatore di cavalli e si dedica anima e corpo al suo primitivo e ai suoi alberelli.
I risultati hanno pochi eguali in zona e non solo.
"Una selezione di Contrada Barbatto di smagliante espressività. Poderoso profilo aromatico, note di ciliegia, curry, pepe, chiodi di garofano, garriga e agrumi scuri; palato generoso di alcol e sapore, l'espansione è notevole, la salinità alleata del frutto, la persistenza priva di flessioni. 18/20 Vino dell'Eccellenza"
Cantina da 2 stelle (su 3), Tenute Chiaromonte sta diventando un must, un punto fermo di non trascurabile rilevanza, un modello di riferimento per i veri, grandi Primitivo di Gioia del Colle.
"Prendiamo atto che anche in questa tornata di assaggi i Primitivo di Nicola garantiscono uno standard qualitativo inarrivabile, tanto in termini di complessità che di personalità". (L'Espresso)
Lascia un commento Cancella commento