Lo sai che bastano appena 13 euro per raddrizzare la giornata?

"Come fare a meno di una bottiglia così?". Ci pensavo ieri sera a cena dopo averla fatta fuori in men che non si dica ma prima di arrivare alla soluzione del problema vorrei farti 3 domande. 


Tranquillo, ti rubo un minuto e non di più: domandine facili e veloci, non serve impegnarsi per rispondere e in base a quelle puoi capire se hai il mio stesso problema o chiudere la mail.


Ecco i miei tre dilemmi:


1) Quando torni a casa la sera, quanto tempo passa prima che ti salga una irrefrenabile voglia di stappare qualcosa da bere? La domanda è valida anche se, per qualche motivo, sei costretto a casa in attesa della cena. A un certo punto, diciamo dopo le 19, la sete è uguale per tutti!


2) In un "normale" (per quanto questi giorni siano tutto tranne normali) mercoledì di marzo sei uno di quelli che cenano con cighiale in salmì, lepre alla royale, black angus cotto alla perfezione, caviale, tortellini in crema di panna alla moda di Massimo Bottura e spaghetti alla carbonara col guanciale di Roberto Liberati oppure, come me, è molto più probabile che sulla tavola ci siano salumi, formaggi, insalata, torta salata o un buon filetto di tonno? Se la tua cena, insomma, somiglia al pranzo di Babette, puoi interrompere qui la lettura. (E la domanda è: cosa mangi stasera?)


3) Tolto quello 0,01% della popolazione che potrebbe bere Champagne e Barolo tutte le sere - conosco alcune di queste persone, sono contento per loro ma non le invidio fino in fondo - noi comuni mortali e forti bevitori di solito facciamo così: abbiamo una bella scorta di vino per il consumo quotidiano e solo ogni tanto ci concediamo qualche bella bombazza. A me piace molto fare così perché si apprezza l'esclusività di questa o quella bottiglia ma senza precludermi il piacere dei vini più immediati e golosi. Quindi la domanda è: se trovassi un ottimo vino da 13 euro cosa aspetteresti a prenderne in quantità?

 


Perché il problema è esattamente questo e non sarei un bravo consulente enotecario se non ti dicessi come ho risposto io alle 3 domande.



1) Appena torno a casa ho voglia di stappare

2) In settimana mangio cose semplici (e ho bisogno di un vino semplice, buono e appagante)!


3) 13 euro mi sembra una cifra assolutamente ragionevole per stare bene anche in due senza svenarsi

 

 

E qui viene il bello perché compiendo una semplicissima operazione di calcolo sono riuscito a trovare il risultato che cercavo e devo condividerlo con te:



1 + 2 + 3 = Anno Domini, Casa Coste Piane

Arrivato ieri in buona quantità perché, quando un vino è così buono, pochi cartoni servono a poco. 

 

 

Di frizzanti eccezionali non mi stanco mai e l'ultimo nato a casa di Loris Follador è proprio una di quelle bottiglie che bisogna bere prima possibile.

 


11 gradi di piacere, profumato, facile e intrigante, rotondo e non banale, etichetta bellissima e bottiglia di quelle bucate sotto, perché coi vini buoni, e con questi in particolare, la bevibilità è un concetto misurabile in ettolitri.

 

  

Anno Domini è stata una vera rivelazione e i Follador dimostrano ancora una volta di sapere il fatto loro. Per chi non lo sapesse, è a Loris che dobbiamo l'aver tenuto in vita una tipologia che, per esigenze commerciali, negli anni era praticamente scomparsa. Oggi a portare avanti il lavoro ci sono i figli di Loris, Adelchi e Raffaele, e finché i risultati saranno come questo vino siamo in una botte di ferro.

 

Questo 2020 sta già andando discretamente di merda così e un po' di conforto serve a tutti.

 

Non serve essere religiosi per trovare conforto in una bella boccia: Anno Domini, l'anno del Signore.