Doyouwine speaks English (ma è solo un’intervista)

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I potenti strateghi del commercio mondiale stanno ragionando lo sbarco di Doyouwine all’estero ma, al momento, la quantità di beghe per vendere via web normalissime bottiglie di vino a privati in Germania o Francia è una roba del’altro mondo. Trattasi infatti di alcol, potente deviatore sociale.

Altro che mercato unico e libera circolazione delle merci. I dettagli della cosa sono il modo migliore per avvelenarsi a metà settimana e non è il caso.

Nel frattempo, ci portiamo avanti col lavoro per vedere l’effetto che fa Doyouwine speaking English. Ecco infatti un post in inglese della Biteg (Borsa Internazionale del Turismo Enogastronomico) che parla di noi: il titolo “Douyouwine and the wines of Piemonte: much more than just an online wine shop” non necessita di traduzione. Cerchiamo di essere qualcosa di più che un’enoteca anonima, chiaro no?

Nel frattempo, continuano le selezioni per una buona candidata a tradurre il sito. Requisiti: alta, possibilmente bionda, occhi azzurri, simpatia, passione per lo sport e per il vino, tenuta all’alcol. Ah, ovvio: padronanza delle lingue :D. Avanti coi suggerimenti. Accorri numeroso (cit.).

 

 

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