Lettera aperta agli scettici dell’e-commerce. Lettura consigliatissima

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Ho chiesto ad cliente di Doyouwine, commentatore molesto di blog e simpaticone , di parlarmi del suo felice rapporto con l’e-commerce. Mi ha risposto così e invito gli scettici a dedicarci 4 minuti. Dice Pietro Caputo:

Compro on line in sostanza tutto quello che mi serve, dai biglietti per concerti ai CD, dai vestiti alle casse dello stereo, dai ricambi per l’aspirapolvere all’olio d’oliva, le conserve e, naturalmente, il vino.

Per me è più istintivo cercare su Google quale sito sia specializzato nella vendita di tale prodotto, piuttosto che andarlo a cercare in centro commerciale o nel negozio specializzato della mia città.
I miei amici e colleghi lo sanno, m’identificano come “esperto degli acquisti on line” e non solo vengono a chiedermi consiglio, ma spesso mi è capitato che mi chiedessero di acquistare per loro. La domanda sorge spontanea: “Perché in Italia c‘è ancora così tanta resistenza all’acquisto on line”?

Chiedendo ad amici e colleghi ho identificato tre fattori fondamentali di scetticismo:
1) Ignoranza. “Non sapevo che si potesse comprare anche questo on line”. Oppure “Non sapevo che si potesse risparmiare così tanto”.
2) Mancanza di fiducia. “No, io i numeri della carta di credito non li do”. “E se poi non mi arriva l’oggetto?”. “E se arriva rotto?”.
3) Pigrizia. “Ah, ma bisogna registrarsi… ah ma ci vuole la carta di credito… ah ma…”

Anch’io ho dovuto vincere tali resistenze, pur essendo una persona tendenzialmente propensa al rischio e incuriosita dalle novità.
La spinta a provare è data essenzialmente dal tornaconto economico e dalla novità. E molte volte dall’impossibilità di trovare offline il prodotto cercato. Ho sperimentato subito che stare seduti comodamente davanti al proprio computer e scegliere un nuovo CD, una macchina fotografica, un pacco regalo di prodotti gastronomici, una cassa di bottiglie del vino che ti ha appena consigliato quel tuo amico sommelier, è semplicemente fantastico.

Sono talmente abituato a tale comodità da diventare allergico ai centri commerciali, allergico alla necessità di fare chilometri in un negozio per trovare quello per cui sei uscito di casa, allergico alla pressione psicologica di qualche commesso “vecchio stile”… allergico alla spiazzante frase “mi spiace l’abbiamo appena venduto, ci vorrà una settimana” dopo che hai preso la macchina, trovato parcheggio a fatica e sei entrato in negozio e per trovare vuoto lo scaffale dove sarebbe stato il regalo prescelto per l’amico che festeggia l’indomani.

Sì ok, comodità non ci piove. Oggi, poi, con smartphone, carta di credito e spedizione tracciabile si arriva all’efficienza di Amazon per cui posso acquistare nel pomeriggio un CD e riceverlo in ufficio la mattina dopo.
E il problema fiducia? Se ripenso ai primi acquisti su eBay, ben prima dell’avvento di Paypal, già con un minimo di accortezza si minimizzavano i rischi. Attenzione ai feedback del venditore, pagamento con bonifico o contrassegno rendevano già allora decisamente sicura la transazione, anche se ancora “scomoda” per i tempi in gioco. Lontano dalle prime Postepay, banditi Western Union e Moneytransfer vari, diffidare da chi ha feedback sotto 10 e non mette il proprio recapito telefonico, e, insomma, difficile prendere grosse fregature.

Oggi poi che Paypal è stato acquisito da eBay, permette verifiche e controverifiche, garantisce l’acquirente in modo “esagerato” (al punto che paradossalmente è il venditore oggi a rischiare di più, ma questo è un altro capitolo…) mi sento di dire che il problema fiducia per chi vince la pigrizia di crearsi in conto Paypal, sia un problema risolto.

E allora? Allora vincete sta pigrizia! Muovete le chiappine (a registrarvi) e se proprio siete sospettosi come Jason Bourne, tre mosse facili facili:
– carta di credito ricaricabile (anche Postepay) con servizio di allerta SMS
– conto Paypal (www.Paypal.it)
– un indirizzo comodo per ricevere i pacchi (io uso l’ufficio, ma non ditelo a nessuno!).

Pietro Caputo

Giuro che non ho pagato quest’uomo, anzi: se non paga il vino gli spezzo le braccine a domicilio.

26 Responses to “Lettera aperta agli scettici dell’e-commerce. Lettura consigliatissima”

  1. adriano ottonari

    Ho sperimentato subito che stare seduti comodamente davanti al proprio computer e scegliere un nuovo CD, una macchina fotografica, un pacco regalo di prodotti gastronomici, una cassa di bottiglie del vino che ti ha appena consigliato quel tuo amico sommelier, è semplicemente fantastico.

    lungi da me dal contestare la comodità del servizio ma…sappiamo tutti perchè acquistare in rete è diventato un obbligo più che un piacere.

    – libri : se vado da feltrinelli bivacco una settimana e i commessi mi devono anche rifocillare. il fascino delle librerie è insuperato insuperabile; una goduria totale. peccato che il tempo manchi

    – materiale hi-tech : se entro da Mediaword et similia comincio a toccare tiutto quello che luccica e inizio a chiedere a chiunque indossi un distintivo opinioni e consigli. dopo mezz’ora appare la scritta wanted con la mia foto sui monitor al plasma con tanto di taglia. dopo 4 ore assoldano un bounty killer e mi danno la caccia. comunque peccato che il tempo manchi

    – vino: vuoi mettere andare in una bella enoteca ed assaggiare gli ultimi arrivati discutendo animatamente con il titolare sul come e sul perchè il mondo verrà salvato da un bicchier di vino? però dopo 2 ore capisci che forse hai rotto i coglioni anche perchè nel frattempo si è formata una fila chilometrica all’unica cassa.

    i business man virtuali lo sanno e hanno reso in collaborazione con i circuiti carte e le banche ipersicuro il commercio elettronico. sanno chi colpire quando e dove.
    le fregature ci sono ovvio ma basta un poco di accortezza e tutto fila liscio.
    usate pure la vostra normale carta di credito sui siti conosciuti, massima sicurezza.
    oggi un addebito della carta può essere disconosciuto o contesato se i codici di sicurezza non vengono utilizzati o dal merchant o dal titolare. massima sicurezza.

    se però andate su qualche sito porno a fare porcherie non lamentatevi dopo di vedervi addebitati per un rolex mai comprato.

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    • Pietro

      Io ho due problemi a Padova:
      1) la mia enoteca di fiducia (e la migliore della città) fino a poco tempo fa non faceva degustazione (ora ha rimediato fortunatamente!)
      2) Da Mediaword ho smesso di andare per la crescente incompetenza dei commessi nonchè la sempre maggiore omologazione dell’hitech su fascia media / medio bassa. Impossibile in mezza giornata rendersi conto di cosa valga veramente il prezzo.

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  2. Michele Pavan

    Pietro, su Padova ti faccio la consegna gratuita. Se sei interessato contattami su mipava [@] libero.it. Ciao, Michele.

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  3. Alessandro Bandini

    D’accordo al 100% con Pietro, tanto che solo stamani sono arrivati 12 bottiglie da un sito piemontese di vino che funziona bene nonostante Morichetti e 35 kg di Parmigiano da Salsomaggiore(per ufficio e parenti).

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  4. Alessandro

    Comodo solo per acquistare cose di difficile reperibilità.Il risparmio sul web è tutto da vedere,molte cose costano come al negozio se non di più (e proprio le enoteche on line di questo caso ne sono troppo spesso un esempio),se costano meno poi devi calcolarci le spese di spedizione,magari compri un oggetto a 20 euro e ne paghi altrettanti di spedizione…se poi lo vuoi rimandare indietro mettici il calvario ed i costi annessi.In negozi dove sei un “regular” hai poi spesso un trattamento che si traduce in risparmio e qualità superiori rispetto agli acquisti sul web.Personalmente credo che l’e-commerce sia una soluzione valida solo per determinate tipologie di acquisti e/o per le persone che vivono nel deserto :) E poi non è sempre meglio uscire di casa,farsi una passeggiata e vedere qualche volto piuttosto che assomigliare sempre piu ad una figura quasi mitologica metà uomo e metà sedia?

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    • Alessandro Morichetti

      Io direi comodo a prescindere. Che poi ci possa essere il piacere di annusare e sfogliare testi in libreria o di toccare e provare vestiti nel negozio di abbigliamento, non ci piove.
      Qui, con 90 euro di spesa offriamo la spedizione: è un impegno che va ad erodere margine ma cerchiamo di andare incontro al cliente. E questo, indirettamente, incide anche sul prezzo del singolo vino. Andare in enoteca è, comunque, un dispendio di tempo e soldi, che chi compra sa di dover considerare.

      Ad onor del vero, molti degli ordini non vengono da chi vive nel deserto ma proprio dalle grandi città ;-).

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  5. pollaspend

    no pietro no… non me lo dire: comprare tutto sul web non l’avevo mai considerato:!!
    allora il mio conto in banca non ha speranza di risollevarsi dalla depressione rossa in cui giace ormai da secoli!!!! Comunque senti: di che enoteca parlavi a Padova??

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    • Pietro

      Beh pollaspend, vedo che ti serve una spending review più che una lettera aperta all’e-commerce… comunque l’enoteca si chiama LA MIA CANTINA, è in piazza Santa Croce a due passi da Prato della Valle.
      Oltre ad avere una bella selezione (che puoi andare a curiosare sul sito), è un piacere entrare a fare acquisti perchè sia i proprietari che i dipendenti sono persone squisite, ti sanno consigliare senza metterti pressione e si vede che hanno passione per quello che fanno. Come dicevo sopra, da un po’ di tempo hanno organizzato un angolo di degustazione che a rotazione credo bisettimanale mette a disposizione dei clienti un assaggio di vini spesso abbinato a sfiziosità che hanno in vendita.
      Ma alcune cose, come Cascina Ebreo, non le hanno, e quindi ben venga anche Doyouwine :)

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  6. adriano ottonari

    io ho testè comprato da doyouwine una selezione di roero.
    motivi:
    – far felice morichetti in primis
    – avere i roero che qui non trovo
    – poter criticare il sito di e-commerce di questa piattaforma
    – fare un offerta competitiva sulle commissioni carte di credito che pagano questi sciuponi di doyouwine (che saranno salatissime i suppose)

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    • Alessandro Morichetti

      Per evitare che brutti ceffi inquinino l’etere, provvediamo a tenerla adeguatamente chiusa finché non ci avvertiranno che sei fuori sede.

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  7. Nelle Nuvole

    L’e-commerce è comodo, comodissimo, ma non fa diminuire la pigrizia, anzi l’aumenta. E pure le chiappe larghe aumentano a forza di starsene seduti a chattare a riguardo.
    Il tenutario di questo blog ha la felicità innata di un ottenne, si può chiamare inconsapevolezza, ma lui non lo sa. Speriamo si mantenga così.

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