Nebbiolo Prima | Panoramica su Roero e Barbaresco 2009 di Barbaresco dall’elicottero (brrrrrrrr)

Nessun commento

La notizia di oggi è che per la prima volta ho volato in elicottero e non sono morto. Per chi poi fosse appassionato di fotografia posso dire che è il mio giorno fortunato. Volare sopra “casa” in mezzo alle vigne, scattare praticamente al buio e beccare la mano della guida, il prode Vittorio Adriano, che indica proprio gli Asili di Barbaresco dove vivi è una roba da ragazzo fortunato. Lo ammetto: sono sceso dalle nuvole pallido, sudato e con lo stomaco sconvolto: peggio che in nave. Sono evidentemente un tipo coi piedi per terra, al massimo sui pedali.

Folklore a parte, gli assaggi oggi sono preludio di una bella settimana: sul versante Roero 2009 e Riserva 2008, tante novità e nessuna novità. I nebbiolo oltre-Tanaro faticano a tenere il passo e probabilmente stanno ancora cercando un modello di riferimento da seguire. Il livello qualitativo medio è buono ma dei 30 vini assaggiati (15 per ciascuna annata) solo pochi hanno evidenziato carattere e definizione. Scorrendo gli appunti trovo bocche rapide, qualche dolcineria di troppo, qualche naso poco focalizzato e tannini non sempre graziosi.

Scorrendo gli appunti di assaggio, rigorosamente alla cieca: Cantina del Nebbiolo non complesso ma carino, Audinaggio di Cà Rossa interlocutorio (da riassaggiare), buona distensione e succo per il Brachioso di Negro, convincente lo Sru di Monchiero Carbone – espressivo frutta quasi balsamico ben intessuto di morbidezza riscalda ma copre bene con continuità tecnico 87 – felicemente convincente il Roche Dra Bòssora di Michele Taliano –  aperto polpa cè mentuccia, balsamico carino e non invasato ricco e finisce bene gustoso 87.

Capitolo Barbaresco 2009, annata calda da inquadrare probabilmente in parallelo con la 2007. Sorpresa il per me sconosciuto Barbaresco dell’azienda Villadoria, voglio riassaggiarlo perché note così positive o sono da gran vino o da gran trip mentale per il fascino di Kerin O’Keefe: carino gustoso quasi amaretto colore giusto bel grip bocca articolata piace si lascia bere interessante pelino stretto alla fine 86. Note prese e copincollate senza aggiustamento, valgono in quanto tali e ‘sto vino nella fretta non l’ho neanche riassaggiato ma intanto tengo a mente. Molto buono il “base” di Lorenzo Alutto, az. Cà du Rabajà, viene fuori un bel naso che si è intrecciato bene al legno, riempie bene di sapore, materico ma ricoducibile 87, e solita conferma per i Produttori del Barbaresco, granitica costante: intensità fruttata da legno nuovo non invadente bocca ricca bella estrazione 86+.

Mio vino del giorno il Martinenga 2009 dei Marchesi di Gresy: delicato tenue e pulito floreale, bocca calda ma lunga e continua 90+. Azienda del giorno da scoprire: Olek Bondonio. Delicato bello su frutta tiene ingresso di polpa ben gestito 88 il suo Barbaresco, mentre del Roncagliette ho scritto: balsamico tenue gradevole non conquista il naso ma lo presidia caramella leone sviluppo discretamente polposo perde grip nel finale 84. I Rabajà di Castello di Verduno e Giuseppe Cortese hanno chiuso in bellezza una giornata stuzzicante, qualcosa di simile alle prime tappe di montagna al Giro d’Italia. I pesi massimi non sono ancora arrivati ma la bagarre è appena cominciata.

Lascia un commento