Ricordo esattamente quando 9 anni fa entravo le prime volte in enoteca. La sensazione di straniamento e disagio di fronte a pareti di soldatini indistinguibili è difficile da comunicare: quello che dovrebbe essere un luogo di piacere diventa ostile e alienante. A memoria, in pochi settori l’acquisto necessita a tal punto una fiducia nel commerciante. Sull’abbigliamento ognuno si gestisce come vuole e può, idem al supermercato o in libreria. Entri, sfogli, tocchi, magari chiedi, poi compri e te ne vai. Nel vino no. Entri, ti senti perso, chiedi consiglio magari temendo che l’enotecaro risponderà in una lingua astrusa e spesso compri qualcosa solo per toglierti dall’imbarazzo e non per reale convinzione. Fortunatamente non va sempre così ma possiamo pensare che capiti spesso.
Qui su Doyouwine abbiamo chiaro il problema e potete apprezzare alcune soluzioni. Il blog, anzitutto. Potete scriverci (alessandro.morichetti@doyouwine.com) e chiedere senza patemi: siamo qui per questo. Che abbiate amici a cena, un regalo importante da fare o solo tanta sete, il risultato non cambia. Per venire incontro ai nostri clienti, poi, accanto alle bottiglie singole abbiamo preparato selezioni miste e assortite per prezzo, così da rispondere alle esigenze più disparate. Un assunto accomuna ogni pacco: non ci sono avanzi di magazzino, scarti o seconde scelte. Nelle selezioni abbiamo messo il meglio per noi, vini in cui crediamo, che si spera piacciano ma che potranno anche non piacere. E’ il bello di proporre gusti diversi, prodotti non omologati, idee del mondo e del vino che spesso non coincidono. Però la selezione è un modo intelligente per assaggiare cose diverse, farsi un’idea, articolare un proprio gusto del vino. Scoprire che qualcuno possa preferire il Dolcetto al Nebbiolo potrebbe essere sorprendente. Scommettiamo che c’è una selezione per tutti?