Barolo Chinato Cappellano: il Nirvana dei sensi

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Per il mio amico Francesco Annibali – giornalista e neo-acquisto del sito Doctor Wine di Daniele Cernilli – è “Il più grande vino aromatizzato del quale abbia conoscenza“. Il video è magnifico, racconta nitidamente Augusto Cappellano e il suo Barolo Chinato. Una storia mista a leggenda narra che venne al mondo nel 1870, quando il farmacista Giuseppe Cappellano da Serralunga d’Alba lo vendeva nella sua bottega torinese come lenimento medicamentoso e antimalarico. Il Barolo Chinato è un vino aromatizzato fatto di Barolo a cui si aggiunge una soluzione idroalcolica con zucchero e spezie (tra cui la china calissaia che lo caratterizza). Più o meno ogni produttore ha la sua ricetta. Il Barolo Chinato dei Cappellano di oggi è una delizia allo stato puro e chi non lo conosce non sa cosa si perde. Dolce, speziatissimo, profondo, ogni volta è amore.

Augusto Cappellano è un tenero quarantenne e porta avanti l’azienda di famiglia, dopo la scomparsa del padre Teobaldo, indimenticato anarchico di Langa. Ci siamo emozionati insieme assaggiando una bottiglia degli anni Cinquanta (da stima della licenza fiscale Utif), aperta tre anni fa: colore arancione scarico e trasparente, tamarindo, ginger, Aperol e frutta secca al naso. Un viaggio nello spazio-tempo che stupisce. Il sorso è snello, poco dolce, l’acidità vibrante lo rende godibilissimo e persino sottile. Invitante e nitido su rimandi finali di noce. Racconta colline sopravvissute alla guerra, la saggezza contadina dei tonici-corroboranti, 13 “droghe” che hanno passato indenni i decenni. Emozioni.

Il Barolo Chinato di oggi ha un naso incredibile, pazzesco, di china, cacao, radice di liquirizia, fiori appassiti, spezie dolci e non. E’ dolce ma non troppo, qualcuno lo centellina anche per curare la tosse dei bambini. Va diretto nel cassetto delle esperienze olfattive più intriganti d’Italia e del mondo, su questo non può smentirmi neanche sua Maestà Michael Broadbent (il battitore d’asta dei vini da Christie’s – asta che ha creato lui -, uno che in vita ha bevuto cose che noi umani neanche immaginiamo). Si abbina solo con cioccolata fondente e buona compagnia. Un vino S T R E P I T O S O. (La gatta bianca è di Augusto, si chiama Marta, ha un occhio celeste e l’altro giallo).

[Fonte: Intravino. Video: Il vino buono]

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