Ricordare Gino Veronelli con 8 bottiglie strappamutande

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Ci son giorni che non ne va dritta una. Lo stomaco bolle, il fidanza ti chiude le porte in faccia, il capo scassa e il panino del pranzo ha una quantità di lardo inferiore alle aspettative di sussistenza. Il cielo grigio topo e D’Alema in tv completano un quadro da suicidio. Altri giorni invece gonfiano le vele: sole a 360°, Formigoni sul viale del tramonto, il genio della patata col buco in mezzo per dimagrire ma sopratutto un’e-mail: “Le bottiglie di Gino“: degustazione di 8 grandi vini della sua cantina privata. Andiamo con ordine, prima il dovere e poi il piacere. Rimandando a pié di pagina i promotori della giornata in memoria di Luigi Veronelli*, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo organizza per giovedì 24 maggio 2012 il primo convegno esplicitamente dedicato a Veronelli dalla sua scomparsa, il 29 novembre 2004.

Questo il programma sugoso (copio gentilmente dal comunicato): ore 15, Aula Magna dell’Università di Scienze Gastronomiche, “Il pensiero di Veronelli tra passato e futuro”. Carlo Petrini, Daniele Cernilli, Cesare Pillon e Nichi Stefi ricorderanno la figura di Gino. L’incontro sarà moderato dal prof. Nicola Perullo (Università degli Studi di Scienze Gastronomiche) e da Gian Arturo Rota, custode dell’archivio Veronelli. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Sentire del Veronelli precursore, inventore di un genere e di un linguaggio metterà una sete boia ed ecco che alle 17,30, presso la Sala Rossa dell’Albergo dell’Agenzia, saranno di scene proprio “Le bottiglie di Gino”, 8 grandi vini dalla sua cantina privata. 4 Barbaresco e 4 Barolo. Questi mostri qui, raccontati dai produttori e dai protagonisti del convegno.
BARBARESCO
1967, Gaja
1970 Riserva, Produttori del Barbaresco
1971 Riserva Santo Stefano, Castello di Neive
1978 Santo Stefano Riserva Speciale, Bruno Giacosa
BAROLO
s.a., Giacomo Conterno
1970 Monprivato, Mascarello Giuseppe e figlio
1974 Brunate Riserva Selezionata, Rinaldi Giuseppe
1978 Bricco Bussia Vigna Cicala, Aldo Conterno

A seguire, piccolo buffet offerto dal Ristorante Guido di Pollenzo. La partecipazione all’intero evento (convegno + degustazione) costa 200€; 160 per soci Banca del Vino, Slow Food e tutti gli studenti. Io, munito di calze a rete, lucidalabbra e occhi dolci, farò la punta a qualcuno dei bei maschioni di proprietà della chiocciola: per un obiettivo così sono disposto a tutto. Per tutti gli altri, i riferimenti sono: banca@bancadelvino.it, tel. 0172 458418.

Ora, dopo aver fatto da carta velina all’ufficio stampa di turno, mi sorge una domanda. Dei 187 autoproclamatisi allievi di Gino Veronelli che ne è stato? Qualcuno li ha invitati? Devo fare qualche nome io o almeno oggi posso godermi un po’ di chips e Prosecco Alta Langa al sole senza polemiche?

* L’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, la Famiglia Veronelli, in collaborazione con la Banca del Vino, il ristorante Guido, l’Albergo dell’Agenzia e l’Associazione Volontari per il diritto allo studio all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. 

One Response to “Ricordare Gino Veronelli con 8 bottiglie strappamutande”

  1. Simo

    Caspita che appuntamento, bastasse la calza a rete..!
    Ma mentre rosichiamo, dopo il cavatappi propongo il kit di mustafà come nuovo gadget Doyouwine: spettacolo!!

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