Ricordare Gino Veronelli con 8 bottiglie strappamutande

Ci son giorni che non ne va dritta una. Lo stomaco bolle, il fidanza ti chiude le porte in faccia, il capo scassa e il panino del pranzo ha una quantità di lardo inferiore alle aspettative di sussistenza. Il cielo grigio topo e D’Alema in tv completano un quadro da suicidio. Altri giorni invece gonfiano le vele: sole a 360°, Formigoni sul viale del tramonto, il genio della patata col buco in mezzo per dimagrire ma sopratutto un’e-mail: “Le bottiglie di Gino”: degustazione di 8 grandi vini della sua cantina privata…

Il negoziante di emozioni, Bruno Giacosa (che non vendiamo, ma solo per ora)

Non ne vendiamo i vini ma prima o poi costringerò chi tiene la cassa Doyouwine a sganciare i cicci per un’etichetta rossa come Dio comanda, è una promessa. Signore, benedici Gigi Piumatti (Slow Food) che venerdì scorso si è presentato a cena con un Barolo Rocche del Falletto 2004 Riserva, in magnum. Non voglio neanche sapere quanto possa costare il Paradiso.