C’è stato un tempo in cui mi fidavo dei giudizi altrui più che dei miei. Inesperienza, esiguità dei termini di paragone, affaticamento precoce da assaggio seriale e un pizzico di emozione ogni tanto giocano brutti scherzi. Il risultato erano appunti di degustazione poco attendibili, nel senso che se avessi dovuto comprare un vino a fine batteria, tipo dopo l’assaggio di 30 Verdicchio dei Castelli di Jesi, più che ai miei mi sarei affidato più ai giudizi del degustatore esperto accanto a me…