Due indizi fanno una prova: Il Monvigliero 2007 dei F.lli Alessandria ci piace parecchio

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C’è stato un tempo in cui mi fidavo dei giudizi altrui più che dei miei. Inesperienza, esiguità dei termini di paragone, affaticamento precoce da assaggio seriale e un pizzico di emozione ogni tanto giocano brutti scherzi. Il risultato erano appunti di degustazione poco attendibili, nel senso che se avessi dovuto comprare un vino a fine batteria, tipo dopo l’assaggio di 30 Verdicchio dei Castelli di Jesi, più che ai miei mi sarei affidato più ai consigli del degustatore esperto accanto a me. Per fortuna ci si allena, qualcosa si sputa, qualcos’altro di beve, e il comparto degli organi si senso preposti torna alla funzione che gli compete: distinguere il buono dal cattivo, l’essenziale dall’evitabile, il pericoloso dall’auspicabile.

Tutto questo pippone per sottolineare un concetto fondamentale: a Doyouwine abbiamo scelto solo vini che ci piacciono e che riteniamo meritevoli di consiglio. Ultimamente, assaggiando in batteria, la domanda che mi pongo continuamento è: “comprerei questo vino?”. Cosa influenza la risposta? Gusto, tipicità, pulizia, vendibilità, umanità. Fattori organolettici ma anche culturali, filosofici e di affinità individuale.

Traducendo in termini concreti con un esempio, il Barolo Monvigliero 2007 dei F.lli Alessandria ci piace parecchio. A Verduno, il “giovane” Vittore (under 40), lo zio Alessandro e il padre Gian Battista stanno facendo un ottimo lavoro tra valorizzazione dello speziatissimo Pelaverga e proposta di Barbera, Dolcetto, Nebbiolo e 4 Barolo (un blend e 3 cru: Monvigliero, Gramolere, San Lorenzo) tradizionali, austeri e precisi.

Monvigliero è la menzione probabilmente più significativa di Verduno: sin dall’800, questo bellissimo vigneto ad anfiteatro (meno di 15 ettari) – con esposizione da sudest a sudovest – si distingue per vini robusti, più simili a quelli di Castiglione Falletto che ai Barolo di Barolo floreali e sinuosi. 7.000 bottiglie da 1,5 ha (vigne di 50/60 anni con cloni misti) sono una produzione significativa e questo vino mi ha convinto in pieno: marmellata di fragole, ciliegia e rosa canina si intrecciano al naso con erbe aromatiche rinfrescanti per uno spettro pieno e slanciato. Il bocca il vino è materico e tannico, possente e austero ma senza eccedere in celolunghismo. Il sapore è irradiante e sul taccuino ho segnato 17,5/20 solo come promemoria.

In virtù di questo sono stato ben felice del responso pervenuto dalla Wine Tasting Experience “pilota” di venerdì scorso al Wi-Mu (cioè Museo del Vino scritto in inglese perché siamo un sacco fighi) presso il Castello di Barolo. Dei 5 vini in degustazione, sono usciti molto bene il Barolo Bussia 2007 di Giacomo Fenocchio (naso terroso, terziario, minerale, bocca tannica e di ottima struttura per un vino importante e promettente), il Barolo Cannubi 2007 dei Fratelli Borgogno (su note di frutti rossi e amarena, tra i più delicati della batteria ma armonico e nobile) e il “nostro” (nel senso che lo vendiamo) Monvigliero: profumato e intenso di frutti rossi, fresco, tannico e con un lungo finale speziato. Buonissimo fin da subito, ritrovo negli appunti. Ci piace parecchio, insomma… What else?

One Response to “Due indizi fanno una prova: Il Monvigliero 2007 dei F.lli Alessandria ci piace parecchio”

  1. Simo

    Eh sì, ci piace tantissimo il Monvigliero, tutta la struttura del Barolo con un’esplosione di profumi e note speziate e una sorprendente freschezza. Da bere subito, offrire agli amici e bere di nuovo!

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