L’Akronte di Boccadigabbia negli anni ’90. Tre mostri c’erano, e pure grossi

Quando negli anni ’90 l’Akronte era un grande vino di Civitanova Marche, celebrato in tutta Italia e oltre, io non c’ero, e se c’ero facevo altro. Di tempo ce n’è voluto ma, alla fine, ho riparato l’assenza alla grande ripercorrendo quegli anni e quei vini con una “dégustation verticale demondée”: il 26 aprile ci siamo immersi nella più interessante retrospettiva ever sull’Akronte di Boccadigabbia. Un cabernet sauvignon in purezza che passa 18-24 mesi in barrique suona così tremendamente demodée che il titolare dell’azienda, Elvidio (detto Elvio) Alessandri, uomo di grande humour e simpatico spirito polemico, non c’ha pensato due volte a preparare una tovaglietta ad hoc.

La vigna di Paola Lantieri che guarda il mare dell’Isola di Vulcano

Certe cose son più facili da capire vedendole fisicamente e il/la Malvasia delle Lipari Passito di Paola Lantieri, tecnicamente Azienda Agricola Punta dell’Ufala, è una di quelle.

Cioè, non il vino in sé ma le vigne di malvasia da cui nasce, così sfacciatamente a picco sul mare di Vulcano, una delle Isole Lipari, in Sicilia.

Doyouwine goes to Sicily. “Saranno Famosi” atto II: Marilena Barbera (Cantine Barbera)

Marilena Barbera da piccola voleva fare il diplomatico. Per quello ha studiato a Firenze laureandosi a pieni voti in Scienze Politiche con una tesi che già dal titolo mette sull’attenti: “Il controllo degli armamenti iracheni dopo la guerra del Golfo”. Poi si sa come vanno le cose della vita ed ecco che questa bambina cresciuta, dopo esser diventata anche dottore commercialista…

Verticale in 4 annate di Barolo Riserva Vigna Rionda Massolino. E un 2006 splendido

Questo non è un regolare report completo di tutte le informazioni del caso quanto piuttosto una trascrizione letterale del flusso di coscienza che ha accompagnato la verticale in 4 annate del Barolo Riserva Vigna Rionda di Massolino, svolta in azienda il 29 novembre 2012 (urka! Ma trattandosi di Barolo Riserva è come fatta ieri). Per tutti i dettagli cercate la verticale dell’amico degustatore Francesco Annibali…

Il Nebbiolo di Carema è un viaggio dell’anima stando comodamente a casa. Iscriviti!

Cari amici,

Carema è un’oasi di resistenza sù in Alto Piemonte. Il rischio estinzione è sempre dietro l’angolo ma nonostante una coltivazione della vite ai limiti del surreale c’è molta felicità nell’aria. La crescente richiesta di mercato stimola la Cooperativa dei Produttori Nebbiolo di Carema…

Lambrusco di Sorbara Falistra e Bi Fri in sconto: autentica goduria quotidiana!

Cari amici di Doyouwine, il primo vino di oggi è mostruosamente buono e pensare ad un Lambrusco di Sorbara su Doyouwine mi esalta! Un breve passaggio in Emilia è stato perfetto per scoprire la chicca che cercavo al prezzo migliore. I Sorbara sono vini frizzanti e freschissimi, di un rosa vivace che racconta di lamponi, fragoline di bosco e qualche spezia. Questo Falistra 2012 di Podere il Saliceto…

3 bianchi di Monchiero Carbone col -20%. La newsletter di lunedì 2013/07/01

Cari amici di Doyouwine,

quando penso ad un solido produttore di vini bianchi del Roero, Monchiero Carbone è senz’altro in cima alla lista. Il giovane (sotto i 40 siamo ancora tutti gggiovani) Francesco Monchiero è un po’ l’ariete del Roero Arneis perché crede nel vitigno arneis e lo considera strumento privilegiato di valorizzazione di un territorio che a volte definisco “ai confini dell’impero” (un po’ come Dogliani)

Verticale in 8 annate di Barberesco Rabajà Riserva Cortese (e un mostruoso 2008)

In occasione di Nebbiolo Prima, annuale presentazione delle nuove annate di Barolo Barbaresco e Roero (più Riserve), sono andato volentierissimo dai nostri amici Cortese a Barbaresco per una seria verticale del loro Barberesco. Le Riserve dal 1996 fanno 40 mesi di legno grande e 3 anni in bottiglia mentre prima bastavano 4 anni complessivi prima dell’uscita in commercio. Attualmente in commercio è il Barbaresco Ris. 2006 sebbene i più che lusinghieri punteggi guadagnati sul campo dal 2008 (95+ per il “Vinous” Antonio Galloni..

Avvicinarsi ai grandi Barbaresco partendo da una certezza sempre più solida: il Pajorè 2008 Rizzi

Quando scelgo un vino il parametro fondamentale è che piaccia a me. Il secondo step è che abbia un prezzo giustificabile. Il terzo è che possa magari piacere anche a chi lo compra perché ci ritrova quel che ci vedo io. Scegliere un vino non è un atto democratico, per fortuna. Sono io a decidere cosa ritengo abbia senso proporre e cosa no, cosa restituisca dignitosamente il territorio e la cultura che porta con sé e cosa no…

Limpido 2002. Le ragioni di una scelta

Giuro che questa non è una provocazione ma un investimento in fiducia e conoscenza. Seguitemi. L’annata 2002 nelle Langhe è stata disastrosa. La peggiore degli ultimi 30 anni, probabilmente. Tanta grandine e una buona dose di disperazione. Monfortino 2002 è stata la scelta estrema di Roberto Conterno che, col suo Barolo Riserva nell’anno orribile, ha sfidato tutti. Vincendo.

Già si pensa al Natale. Inizia Ceretto omaggiando Barolo Brunate e Blangé in magnum

Lo so, lo so che parlare di Natale il 22 ottobre è una roba che l’umano medio aborre come la peste. Epperò, soprattutto in tempi difficili, dall’altra parte del bancone c’è una schiera di commercianti disposta ad azzannare lembi di impermeabile pur di avvicinare clientes interessati alla proposta. Per addobbarci a festa come si conviene, anche noi di Doyouwine ci stiamo lambiccando il cervello per escogitare qualcosa di accattivante, utile e vantaggioso per chi ci segue.

Barbaresco dei Produttori in verticale: 2005, 2006, 2007, 2008. Dettaglio dei millesimi e goduria inclusi

Il Barbaresco dei Produttori del Barbaresco è un autentico vino-simbolo. Figlio di cooperativa, Barbaresco popolare, tipico, costante, rappresentativo, longevo. Concilia numeri, qualità e prezzo come pochi altri in giro. Proprio per questo, ho chiesto al mio Cicerone indigeno, Luca Cravanzola (che dei Produttori è l’infaticabile front man presso il punto vendita sotto alla torre di Barbaresco, nonché trottola quando a muoversi non è Aldo Vacca, il grande capo) di illustrarmi il vino in questi ultimi anni dal suo punto di vista di conferitore (oltre 3 ha nel cru Ovello) ma soprattutto appassionato compagno di bevute. Ne è uscita una analisi puntualissima.

La pace del Montestefano

C’è in posto nelle Langhe dove torno sempre con piacere e affetto*. Lì c’è un vignaiolo aiutato solo da sua moglie, non hanno figli. Curano 2 ettari di Montestefano, un cru prestigioso e potente di Barbaresco: vivono a 100 m dalla lora vigna, praticamente casa e bottega. A dire il vero, intorno c’è quasi solo vigna. Molti che ci capiscono lo chiamano il Barolo dei Barbaresco. Io lo reputo un prodotto esemplare cui concedo, quando capita, anche lievi incertezze.

Il Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella e Maria Musso…

Cascina Gilli | Cosa scrivere in un depliant aziendale?

Capita che qualche azienda del vino italiano, pian piano, inizi a padroneggiare con naturalezza i “nuovi” strumenti della comunicazione. E’ un dato di fatto che siti web, opuscoli aziendali, account Twitter e pagine Facebook siano solo alcune delle opportunità di farsi conoscere e comunicare con chi beve/compra/distribuisce i propri vini…